Livorno- è stata inaugurata ieri, sabato 20 giugno, la panchina di piazza del Municipio dipinta con i colori dell’arcobaleno. La Panchina Arcobaleno è stata di proposito inaugurata nel giorno che avrebbe dovuto svolgersi la quinta edizione del Toscana Pride, il quale a causa del Covid 19 è stato solo rimandato al prossimo anno
L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione tra Comune di Livorno e Coordinamento Livorno Rainbow e l’adesione del Toscana Pride e sarà coronata dall’applicazione della targa con su scritto: “L’orgoglio non va in panchina”.
Ma Comune di Livorno e Coordinamento Livorno Rainbow, allestendo questa panchina in un momento storico in cui la popolazione sta uscendo da un periodo di emergenza che ha sconvolto le abitudini di tutti, e in cui in tutto il mondo fervono le proteste contro la discriminazione razziale, vogliono lanciare un messaggio forte e ben preciso: nessuno è solo a combattere la discriminazione e la violenza a causa del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere.
Sono ancora tante, infatti, le persone discriminate per questo e, nonostante le varie conquiste, sono ancora tante le battaglie che la comunità Lgbtqia+ deve portare avanti.
“Ognuno e ognuna di noi – dice Luca Dieci, uno dei promotori – deve essere orgoglioso/a di sé stesso/a perché, con le proprie sfumature, contribuisce a rendere unico l’arcobaleno”.
“Questa inaugurazione – dichiara l’assessore Andrea Raspanti – mette in moto il percorso che ci condurrà al Pride 2021. Un anno in cui fare sensibilizzazione, informazione e e formazione. Livorno ha l’opportunità di fare un altro passo in avanti e di riscoprire la sua vocazione di città aperta, libera e civile, in cui ognuno può essere se stesso senza dover subire discriminazioni e pregiudizi”.
La panchina di piazza del Municipio riporta anche i due colori recentemente aggiunti alla bandiera rainbow: alle sei strisce tradizionali sono stati infatti aggiunte una striscia marrone, che rappresenta le persone di colore e simboleggia la lotta alla discriminazione razziale; e una striscia nera, che rappresenta tutte le persone che non ci sono più.